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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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A proposito di un appello!
Per una migliore definizione dei termini della sfida…

Ho letto con molto interesse l’appello per la valorizzazione degli Istituti Tecnici e Professionali  firmato da molti amici, e sono convinto che altre firme verranno!

Sono d’accordo sul fatto che è “fondamentale garantire a tutti un'esperienza conoscitiva compiuta per costruire e consolidare le basi e le competenze culturali che, in quanto persistenti, consentano a tutti l'apprendimento lungo il corso della vita”.

Sono d’accordo sul merito e sulla necessità di una reale valorizzazione di tutta l’istruzione, e non solo quella tecnica e professionale, perché non credo che il sistema dei licei non dovrà interessarci quando sarà investito dal processo “riformatore”!

Però!!! Non comprendo le linee dell’impegno e della battaglia politica che vengono proposte. Non vorrei che ci incamminassimo su di un terreno sbagliato, di retroguardia, perché i termini della questione sono altri, più avanzati e più complessi. Cerco di descriverli:

-  è la “nuova” Costituzione che stabilisce che le norme generali sull’istruzione e la determinazione dei livelli essenziali che tutti i servizi (compresa l’istruzione “tutta”) devono garantire ai cittadini su tutto il territorio nazionale sono legislazione esclusiva dello Stato;

-  è la “nuova” Costituzione che stabilisce che l’istruzione “tutta” é materia di legislazione concorrente (sotto il profilo dei suoi aspetti organizzativi, gestionali, amministrativi), fatta salva l’autonomia delle singole istituzioni scolastiche;

-  è la “nuova” Costituzione che stabilisce che la determinazione dei “principi fondamentali” è riservata alla legislazione dello Stato. E, al proposito, occorre citare la recente Legge 5 giugno 2003,. n. 131, che all’articolo 1 recita: “Nelle materie appartenenti alla legislazione concorrente, le Regioni esercitano la potestà legislativa nell'ambito dei principi fondamentali espressamente determinati dallo Stato o, in difetto, quali desumibili dalle leggi statali vigenti. In sede di prima applicazione, per orientare l'iniziativa legislativa dello Stato e delle Regioni fino all'entrata in vigore delle leggi con le quali il Parlamento definirà i nuovi principi fondamentali, il Governo è delegato ad adottare, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge… uno o più decreti legislativi meramente ricognitivi dei principi fondamentali che si traggono dalle leggi vigenti, nelle materie previste dall'articolo 117, terzo comma, della Costituzione (in cui figura l’istruzione, n.d.a.), attenendosi ai principi della esclusività, adeguatezza, chiarezza, proporzionalità ed omogeneità”;

-  ed è sempre la “nuova” Costituzione che stabilisce che l’istruzione e la formazione professionale sia materia di competenza delle Regioni;

-  la “nuova “Costituzione” fissa, pertanto, linee di principio e non stabilisce – né sarebbe materia costituzionale – che gli istituti tecnici e gli istituti professionali in quanto tali “passano” alle Regioni;

-  è vero, invece, che l’istruzione e la formazione – e non solo quella professionale – saranno materia di legislazione concorrente;

La questione, allora, è impegnarsi, sul terreno politico e parlamentare, perché:

- 1  a) i principi fondamentali che presiedono alla legislazione concorrente, b) le norme generali sull’istruzione; c) gli standard dell’istruzione “tutta”, siano individuati e descritti conformemente alle esigenze dello sviluppo culturale, civile e professionale dei cittadini e del Paese, anche nello scenario dell’Unione europea;

- 2  “tutta” l’istruzione e, conseguentemente, la formazione professionale vengano fortemente valorizzate;

- 3  l’istruzione di cui al primo ciclo ed il sistema dei licei del secondo ciclo, nel momento in cui la legislazione concorrente verrà tradotta in legislazione ordinaria, acquistino in qualità ed efficacia.

Pertanto, impegnarsi perché gli istituti tecnici e professionali “non vengano ricacciati in un canale minore,… dosato sul profilo dell’avviamento al lavoro” significa solo attestarsi su posizioni arretrate retroguardia e non percepire il senso dei cambiamenti costituzionali effettuati e di quelli istituzionali ancora da compiersi.

E’ sotto questo profilo che ho sempre sostenuto che non ha molto senso parlare di doppio canale o di due gambe, quanto invece di pluralità di percorsi formativi integrati! E’ la metafora del millepiedi! E’ questo il terreno della sfida! E’ quella che ci viene anche proposta dai protocolli d’intesa Miur, Mlps, Regioni! Ed è un percorso tutto da realizzare!

Un’altra questione, e non di poco conto, è la seguente: nella ridefinizione del concetto stesso e dei compiti dello Stato e nella prospettiva del federalismo (di cui alla legge 3/01), occorre impegnarsi perché le Regioni siano all’altezza dei compiti nuovi che la Costituzione loro affida, e su tutte le materie di loro competenza, quindi non solo sul terreno dell’istruzione e della formazione professionale.

Roma, 23 novembre 2003

Maurizio Tiriticco


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